Le esperienze storiche della musica elettroacustica, nate alla fine degli anni Quaranta, hanno prodotto uno sviluppo delle tecniche e del discorso musicale non solo nell’ambito della musica contemporanea classica, ma anche in tutti i generi che usano il formato registrato come mezzo principale per la diffusione della loro musica. Uno degli aspetti centrali è l’esplorazione sonora, l’accesso alla totalità del mondo sonoro, non più il solo impiego degli strumenti musicali: la possibilità di creare un discorso musicale partendo dalle manipolazioni di suoni registrati o dalla sintesi sonora. Di fatto, molte esperienze nel quadro del rock progressivo impiegano queste tecniche e questo tipo di approcci compositivi, integrandole e metabolizzandole nel loro discorso musicale. “Il suono del progresso” vuole mettere in evidenza questi legami e le specificità nell’impiego di queste tecniche all’interno del genere musicale del rock progressivo. Oltre a una panoramica delle varie tipologie di discorsi sonori vengono analizzati in dettaglio i lavori solistici di Robert Wyatt, Hopper, Frank Zappa, e album degli Henry Cow, dei Faust e dei Tangerine Dream.