Non solo occasioni per ascoltare musica nuova o grandi classici. I festival sono diventati, con il tempo, a partire dagli anni Duemila e dal boom europeo del Primavera Sound, luoghi di aggregazione, comunità che si riuniscono sotto un palco, progetti dove musica, cultura, arti, intrattenimento e turismo trovano una dimensione unica. In Italia alcuni festival hanno avuto un impatto importante sul territorio che li ospita: Locus Festival, diffuso tra i trulli e la terra rossiccia della Valle d’Itria pugliese, e Ortigia Sound System, un’esperienza che avvolge l’isola a pochi passi da Siracusa, rappresentano entità che coniugano musica e valorizzazione del territorio. Altri progetti, invece, ridisegnano scenari musicali, scrivono nuove traiettorie, interpretano e restituiscono al pubblico le innovazioni del presente: Club to Club, partito come festival di puro clubbing, a spasso tra varie località di Torino, è diventato punto di riferimento internazionale dell’avant-pop, il pop d’avanguardia, definizione che può sembrare ossimorica, ma non lo è, e che al meglio rappresenta gli ibridi tra cantautorato, sperimentazioni ed elettronica. MiAmi a Milano, poi, è portavoce della nuova musica italiana che non conosce confini e barriere di genere. Dai cantautori ai producer fino ai rapper, il festival milanese ha sin dall’inizio saputo interpretare i movimenti della musica made in Italy. Che funziona dalle nostre parti ma che vola anche all’estero. Ferrata Sotto Le Stelle e Beaches Brew rappresentano, invece, coordinate musicali differenti ma sempre attente alle novità e ai cambiamenti che investono la musica, la cultura, la società.