Correva l’anno 1976 quando il già rinomato chitarrista George Benson faceva uscire il suo capolavoro. Breeezin’ arriva infatti al n.1 delle chart americane e si accaparra alcuni Grammy Awards. La cosiddetta svolta “fusion” di Benson e del suo chitarrismo jazz si ammanta di sei gemme ineguagliate e ineguaglibili. Paradossalmente il brano meno riuscito (This Masquerade) è quello che è più conosciuto. Consigliamo invece, per i chitarristi e non solo, brani come la title track e soprattutto Affirmation, ossia poesia sognante con la chitarra elettrica. La produzione di Tommy Lipuma fu probabilmente la carta vincente del disco. Un must per tutti i chiatarristi jazz e non solo. Il Benson successivo si dedicherà a spunti molto più easy listening e commerciali.
“Venerdì in Vintage”
KANO
Oggi ci dedichiamo ad un altro gruppo nato a fine anni 70, i Kano, formato nel 1979 dai produttori Luciano Ninzatti, Stefano Pulga e Matteo Bonsanto. Anche loro figurano tra i fondatori del genere che sarebbe poi poi diventato l’italo disco, musica disco- funky carica di sintetizzatori. Il loro primo singolo è “I am Ready”, che introduce suoni nuovi per l’epoca, contenuti nell’album omonimo che racchiude anche altri brani, tutti destinati a divenire spunti per la disco marchiata Italia ma anche per l’hip pop: infatti I am Ready diventa un classico per la break dance, specie in USA. Dopo il primo album, la voce è quella che tutti conosciamo, quella di Glen White. Un cantante nato nei Caraibi, che però si era trasferito in Italia, dove aveva coltivato la passione per la musica. A meta anni 70 Glen viene ingaggiato per una tournée nei teatri assieme ad artisti come Teo Teocoli, Renato Zero, Loredana Berté, Ronnie Jones e molti altri.
Viene notato dal gruppo dei Kano, che lo ingaggiano come loro cantante. Da quel momento lui non è più Glen White ma KANO.
Penso che tutti conoscano la canzone che rese celebre il gruppo nel 1983, “Another Life” che vanta un intro che devo dire a me piace moltissimo. Il brano diviene famoso in italia, ma anche in tanti Paesi europei come Svizzera, Germania, Belgio e USA. Non ci furono grandi piazzamenti in classifica, ma il brano divenne comunque un classico nelle discoteche.
Dopo un secondo album nel 1984, si dovrà aspettare addirittura il 2005 per risentire i Kano con delle nuove produzioni di musica elettronica. Oggi il cantante Glen White continua ad esibirsi con Jeiko sia in Italia che all’estero.
“Venerdì in Vintage”
Phyllis Hyman
Quando Phyllis Hyman si suicidò nel giugno del 1995, chiuse il libro su una carriera che era stata a lungo molto apprezzata dagli intenditori di jazz romantico e canto rhythm and blues. Una presenza fisica imponente e un avvincente interprete teatrale, Hyman era una figura tragica afflitta da problemi personali. Non raggiungendo mai del tutto la popolarità che il suo prodigioso talento sembrava giustificare, ha comunque lasciato un’eredità di registrazioni profondamente sentite e indimenticabili esibizioni dal vivo. Phyllis Hyman è nata a Filadelfia, molto probabilmente il 6 luglio 1949, ed è cresciuta a Pittsburgh . (Alcune fonti indicano l’anno come 1950, ma numerosi resoconti della stampa sulla sua morte menzionavano che era pronta a festeggiare il suo quarantaseiesimo compleanno.) Era la maggiore di sette fratelli e sorelle. Un’insegnante di scuola elementare ha notato e coltivato le sue doti vocali, ma lei è cresciuta povera e ha puntato dapprima verso una solida carriera come segretaria legale, frequentando il Robert Morris Business College.
Una bellezza di sei piedi e un pollice, Hyman si è recata a New York poco più che ventenne, sognando una carriera nell’industria dell’intrattenimento. Quasi immediatamente iniziò a trovare lavoro, almeno in modo intermittente, come cantante, e nel 1974 aveva formato la sua band, Phyllis Hyman and the PH Factor. L’anno successivo era diventata un appuntamento fisso dell’elegante Upper West Side di New York , facendo apparizioni regolari in due club a pochi isolati di distanza, Rust Brown ‘s e Mikell ‘s . Personaggi influenti nell’industria della musica nera circolavano in questi club e Hyman nel 1976 attirò l’attenzione del percussionista e produttore Norman Connors, che le diede una possibilità di visibilità più ampia – uno slot di interprete in primo piano nel suo albumTu sei la mia astronave. L’album includeva il remake di successo di Hyman della ballata degli Stylistics ” Betcha By Golly Wow ” , che ha intaccato le classifiche R&B e ha aiutato Hyman a fare la conoscenza della co-compositrice della canzone, Linda Creed .
S’intitola “PAZZI PER LE RIME” il singolo di debutto del rapper siciliano B.ONE(S), prodotto da Robbé e Redef, in uscita mercoledì 3 maggio per Good Guys e La Crème Records, distribuito da Ingrooves. Gabriele Bova, partito dall’iniziale del suo cognome per portare con sé la sua famiglia, la affianca al numero di maglia che rappresenta il sacrificio e la determinazione imparati durante la sua carriera sportiva nel football americano, per rinascere come B.one(s), in cui la s rappresenta i dolori e i contrasti interni ed […]