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“Venerdì in VINTAGE” Con DjA

today24 Giugno 2022

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Dj Angelino

Howard Jones 

Howard esordì nel 1983 con il singolo New Song il quale, aldilà di ogni aspettativa, si piazzò in breve tempo ai vertici delle hit parade europee, seguito a ruota da un’altra hit What is love,che si piazzò al secondo posto delle classifiche britanniche, e la più introspettiva ed affascinante Hide and seek, che introdusse gli aspetti più spirituali della personalità artistica di Howard Jones. Nel 1984 il primo album, Human’s Lib, entrò direttamente al primo posto in Inghilterra, conquistando il disco di platino e consacrando così Jones ed i suoi sintetizzatori al grande pubblico mondiale (disco d’oro in Germania, Italia, Usa, Giappone ed Australia).

Howard Jones (musicista americano) Un cantante metalcore americano, noto per il ruolo vocale principale della band Killswitch Engage e Blood . Howard Jones (musicista) Un musicista, cantante e cantautore inglese.. Howard W. Jones Howard Wilbur Jones, Jr è un chirurgo ginecologico americano e IVF  Howard Jones (allenatore di football americano) Un giocatore e allenatore di football americano che è stato capo allenatore alla Syracuse University, Yale. Howard Jones (terzino) Un’ala esterna di football americano che è attualmente free agent.. Howard Mumford Jones Storico, critico letterario, giornalista, poeta, insegnante di inglese americano  intellettuale. Howard M. Jones (politico) Howard M. Jones era un democratico del Senato dello Stato della Louisiana di St. Joseph. Giuseppe a Tensas. Howard P. Jones Un diplomatico americano la cui carriera si è concentrata nel sud-est asiatico e nell’Asia orientale.

SADE

Sade è la leader dell’omonima band jazz-pop inglese. Apprezzata cantante, è anche compositrice e produttrice. Arrivata al successo col suo gruppo grazie all’album di debutto del 1984, Diamond Life, primo di una serie di dischi da record, Sade ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel panorama musicale fino agli anni più recenti. Helen Sade Adu, nome d’arte di Helen Folasade Adu, è nata a Ibadan, in Nigeria, il 16 gennaio 1959 sotto il segno del Capricorno. Cresciuta nell’Essex con la madre dopo la separazione dal padre, si è trasferita a Londra dopo il diploma per studiare fashion design alla Saint Martin’s School of Art. Contemporaneamente agli studi, inizia la propria carriera di cantante nella band Pride. 

Nei primi anni Ottanta, insieme Stuart Matthewman, Andrew Hale, Paul Denman e Paul Cook forma i Sade. Dopo aver firmato un contratto con la Epic Records nel 1984, la band dà alle stampe Diamond Life, album che raggiunge la vetta in molte classifiche mondiali e diventa uno dei maggiori successi degli anni Ottanta, con oltre 6 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Nel 1985 il successo è replicato da Promise, primo disco dei Sade a raggiungere il numero uno in America. Questo album gli vale, l’anno dopo, il primo Grammy come Migliori nuovi artisti. Grande successo anche per il terzo album, Stronger Than Pride, che viene trascinato da un singolo clamoroso come Paradise.

Heaven 17

La band inglese, nata negli anni ’80, ottiene un discreto successo anche oltremanica non solo in quegli anni, ma fino ad oggi, a quasi 20 anni di distanza dal loro esordio, grazie alle enormi capacità di cambiamento, visto che sia il genere che i componenti sono cambiati man mano che passavano le generazioni. Let Me Go fa parte del loro secondo album The Luxury Gap (1983), un album di protesta il cui singolo più famoso, appunto Let Me Go, rappresenta tutta la ribellione dell’essere umano nella società dell’epoca, solo quando è solo, solo quando è in mezzo alla gente. Nonostante sia uno dei loro pezzi migliori,non supererà mai il quarto posto nelle classifiche dei singoli più venduti.

Sì, lo so, me lo dico da solo, ho scritto un titolo sessista. Anche se in realtà volevo solo mettere in luce quattro elementi fondamentali di una bellissima canzone uscita nell’aprile del 1983. Da dove partiamo? Partiamo dall’arancia, che non è un’arancia normale, ma un’Arancia Meccanica. E nel famoso film di Kubrick, nel 1972, viene citata una band che richiama il paradiso, perché si chiama Heaven 17th. Otto anni dopo ci trasferiamo a Sheffield, e troviamo due grandi musicisti che stanno formando una nuova band. Ian Craig Marsh e il grande Martyn Ware avevano creato poco tempo prima un’altra band di grande successo, gli Human League. Essendo entrambi tastieristi, avevano bisogno di un cantante, e scelsero l’amico Glenn Gregory. Glenn però in quel momento non era disponibile, e ripiegarono su Phil Oakey. Certamente Phil Oakey è un altro grandissimo profilo, ma nel giro di un anno l’armonia tra i tre musicisti finì, e tra avvocati e produttori Oakey decise di accollarsi debiti e impegni degli Human League pur di poter continuare a usare quel nome.

E nel giro di poco tempo reclutò Susan Ann Sulley e Joanne Catherall e presero forma gli Human League che conosciamo grazie a successi come The Lebanon e Don’t you want me.

Marsh e Ware se ne andarono a formare un nuovo gruppo, trovarono finalmente disponibile l’amico Glenn Gregory, e diedero al nuovo gruppo il nome di Heaven 17. Dopo un paio d’anni faticosi trovarono un primo successo con Let me go nell’autunno del 1982. In quel periodo, una mattina il buon Martyn Ware si svegliò con una delle sue fisse: doveva scrivere una canzone che parlasse di sesso. Non aveva mai scritto una canzone che parlasse di sesso, e non voleva del resto parlarne esplicitamente, ma voleva ricreare in una canzone quella tensione emotiva e fisica che cresce continuamente quando siamo attratti da una persona che ci ricambia. In breve capì che la sua canzone non doveva essere esplicitamente sul sesso, ma sulla tentazione crescente che proviamo quando appunto siamo attratti e ricambiati da una persona nuova.

E così nacque uno dei più grandi successi degli Heaven 17, Temptation appunto. Ma Ware si rese presto conto che le voci maschili sua e di Gregory non sarebbero state sufficienti per esprimere il crescendo di questa tensione, serviva una voce femminile, e così arriviamo all’ultimo elemento del nostro titolo, le donne.

In effetti, di tutta la canzone la parte più accattivante è probabilmente proprio quella parte del ritornello dove non cantano gli Heaven 17 ma una bellissima voce femminile. Gli Heaven 17 si erano rivolti a una bravissima vocalist, Carol Kenyon. In Inghilterra era molto conosciuta, e pochi anni dopo canterà anche in Don’t waste my time di Paul Hardcastle, per esempio.

Scritto da: admin

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