Gruppo conosciuto nella zona dell’Alto Milanese e Basso Varesotto, gli UTEZ si formano nel 1986 dall’unione di alcuni musicisti provenienti da due differenti band, i Noize Autonomy e i Tex Pistols. Il gruppo si chiama I Falenini della Notte e ha breve vita (2 concerti), ma mette subito in evidenza, di fronte allo sparuto pubblico dei cinema oratoriali, le potenzialità musicali e teatrali dei suoi componenti, i quali decidono immediatamente di sciogliersi e di rifondare la band con l’aggiunta di un secondo chitarrista. Ecco che, verso la fine del 1986, complice la lettura di un pilastro dell’ideologia demente, il libro Le stagioni del Rock Demenziale di Roberto Freak Antoni, nascono gli Ultratanfo e le Zaffate. Grazie a live-act d’impatto a base di rock’n roll e würstel gusto menta lanciati al pubblico, il gruppo cresce in popolarità, tant’è che i fans cominciano a chiamarli confidenzialmente UTEZ, abbreviazione che viene immediatamente adottata dalla band. Il 1989 vede la prima audiocassetta (demo-tape) dall’impegnativo titolo Lallarallallà, che incrementa ancor di più la loro fama. Con il 1990 diventa sempre più intensa l’attività live e gli UTEZ partecipano alla prima edizione del Festival di Sanscemo e a diverse trasmissioni televisive. Così fino al 1993, dove iniziano a preparare il loro secondo lavoro, uscito nel 1993 e intitolato Italiani, brava Grazie ad Italiani, gli UTEZ aumentano ulteriormente la propria popolarità e l’attività live, alla quale affiancano anche la tramissione radiofonica Spariamo ai Cantautori (titolo di una delle loro hit più celebri) sulla radio rock indipendente Radio Lupo Solitario. Infine, nel 1997, decidono di comune accordo di surgelare il progetto UTEZ per dedicarsi ad altro, tipo avere dei figli e/o andare all’IKEA. Passano 10 anni e, puntuali come mai prima, Ultra, Sebo, El Guapo e Alito decidono che nel mondo c’è bisogno degli UTEZ. Si rimette quindi in moto la macchina da spettacolo, richiamando in servizio anche ul Moreno. Finalmente, il 6 maggio 2007 al Jail Club di Legnano, gli UTEZ rendono giustizia al loro pubblico che per tanto tempo li aveva attesi, sfoderando oltre due ore di rock’n roll e minchiate ad alto voltaggio. E questo è solo l’inizio!”
1978-79. Il Tour di Fabrizio De André e PFM rompe più di un tabù. Rivoluziona i rapporti tra parola cantata e musica con una profonda quanto azzardata operazione di rinnovamento, che investe non solo i due artisti ma l'intera musica italiana. Ecco per la prima volta il racconto, per parole e immagini, di un'avventura senza precedenti, fuori dalle logiche del business, dal settarismo dei media e dai pregiudizi del pubblico. […]