Sequel, il nuovo singolo di Azzena, si pone un importante obiettivo, quello di parlare al passato ma allo stesso tempo al presente.
Il pubblico verso il quale è rivolto risulta vasto, tuttavia vi è una particolare attenzione per quella generazione di mezzo (Y o Millennials) trovatasi nel bel mezzo di un cambiamento sociale, economico e tecnologico.
Il brano è stato scritto dallo stesso Azzena e Nicola Lombardo per l’etichetta Moovon.
La direzione artistica è stata curata da Fabrizio Cit Chiapello del Transeuropa Recording Studio.
Il mastering a cura di Energy Mastering e la produzione esecutiva e Management a cura di Renata Ercoli.
Il brano è una critica alla società odierna.
Da sempre l’uomo trae esperienze dal passato per comprendere meglio il presente, nonostante ciò, i giovani, non sanno cosa sia ieri e nemmeno cosa sia oggi, incapaci così di cogliere il buono che la generazione precedente ha avuto da offrire in termini di valori.
Un rimpianto verso quella comunicazione che si poteva trovare anche solo nel testo di una canzone, sostituita da un presente perpetuo fatto di superficialità e di priorità molto lontane da quelle del passato.
Nonostante oggi comunicare risulti più semplice grazie a un maggiore utilizzo e una maggiore familiarità con le varie tecnologie digitali, il contenuto che vi si trova all’interno è povero di motivazioni ma ricco di facili ambizioni.
Azzena- vuole sottolineare come vi siano visioni del mondo profondamente diverse tra loro, a causa del cambio generazionale ma con punti di incontro incredibili anche se a volte difficili da vedere.
Spesso il tabù di una generazione può essere il trampolino di lancio per un’altra.
Il videoclip, diretto da Simone Conte, evidenzia attraverso dettagli visivi, la contrapposizione tra passato e presente.
Racconta la difficoltà di un ragazzo che rappresenta la generazione Y, a adattarsi ad un contesto super mega tecnologico che a volte lascia poco spazio alle emozioni e alla loro genuina manifestazione.
Azzena ci regala immagini delicate e al contempo ricche di significato che raccontano quanto sia stato difficile aver avuto dei grandi riferimenti artistici sostituiti troppo velocemente da un presente che richiede di “sentire” ed esprimersi in maniera diversa.
Il brano verrà presentato dall’artista durante il suo primo live del 2023 presso il locale Casa Matilda a Milano il 20 Gennaio.
«Francesco Guccini è un gigante, e non solo perché è alto quasi due metri, ma perché si è ritagliato un posto enorme nella canzone d'autore e un suo angolo anche in poesia e letteratura. È un vecchio amico che ha accompagnato chi, alla fine degli anni Sessanta, lo sentì proclamare l'inaudito "Dio è morto". Eugenio Montale, Tristan Corbière, Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Ernest Hemingway, Elie Wiesel, Pietro Gori, Cecco Angiolieri, […]
