Nel suo sesto album, il pianista George Cables mostra l’immenso calore armonico e la precisione oscillante che ci si aspetterebbe da un maestro con una carriera di oltre 40 anni. Dopo aver notoriamente affinato le sue abilità al fianco di musicisti leggendari come Dexter Gordon, Joe Henderson e Freddie Hubbard, Cables (che Art Pepper ha soprannominato “Mr. Beautiful” a causa di quanto amava il suo modo di suonare) ha guidando i suoi gruppi dentro e fuori dagli anni ’70. A partire dal 2010, ha formato un trio duraturo con il bassista Essiet Essiet e il batterista Victor Lewis, entrambi veterani e ugualmente esperti. Insieme, suonano un marchio di jazz urbano e altamente coinvolgente che è un riassunto storico del post-bop acustico. È un suono intriso della moderna tradizione jazz, ma che cerca continuamente una maggiore chiarezza armonica e lirica. Cables guida i suoi compagni di band con abilitá e grazia, contrastando i suoi spessi accordi a blocchi con corse multi-note cadenti.
Un'accurata analisi della poetica e dell'immaginario del più celebre cantautore italiano, un'immersione nella sua musica tra jazz e swing, un'attenta ricostruzione dell'intreccio tra biografia personale ed evoluzione lirica. Un viaggio nei riferimenti letterari e artistici di Paolo Conte. Quanti Paolo Conte esistono dentro Paolo Conte? Risposta: ne esistono uno, nessuno e centomila. Sì, perché il distinto avvocato e pittore di Asti, l'uomo che ama il jazz di Art Tatum ed […]