Condensando le esplorazioni sonore di Meddle, in canzoni vere e proprie e aggiungendo una produzione lussureggiante e immacolata alle loro sezioni strumentali più trip, i Pink Floyd progettarono inavvertitamente la loro svolta commerciale con Dark Side of the Moon.
La rivelazione principale di Dark Side of the Moon è ciò che un po’ di concentrazione fa per la band. Roger Waters ha scritto una serie di canzoni su dettagli banali e quotidiani che di per sé non sono poi così impressionanti, ma quando vengono inserite nello sfondo sonoro dei paesaggi sonori lenti e atmosferici dei Floyd e degli effetti sonori accuratamente posizionati, raggiungono una risonanza emotiva.
Ma ciò che conferisce all’album la vera forza è la musica dalla trama sottile, che si evolve da un art rock ponderoso e neo-psichedelico a una jazz fusion e a un blues-rock prima di tornare alla psichedelia.
È densa di dettagli, ma con un ritmo lento, che crea il suo mondo oscuro e ssessionante.
I Pink Floyd possono produrre album migliori di Dark Side of the Moon, ma nessun altro disco li definisce così bene come questo.
The Dark Side of the Moon è l’apice del rock in studio degli anni ’70 e la definizione della seconda incarnazione dei Pink Floyd.
Espandendo le sperimentazioni sonore di Meddle e, in particolare, di “Echoes”, i Pink Floyd combinano strutture rock blues con strumentazione rock progressiva e influssi jazz per creare una ricca miscela di musica d’atmosfera.
Si tratta di un album unico e indimenticabile, che richiede un ascolto ininterrotto e vi proietta in un viaggio surreale e senza tempo.
L’album ha anche uno dei titoli più iconici e delle copertine più identificabili, che sono state inserite nella cultura popolare e si adattano perfettamente all’atmosfera spaziale e misteriosa della musica.
L’album trova i Pink Floyd all’apice delle loro capacità musicali, con David Gilmour che esegue costantemente alcuni degli assoli di chitarra più spettacolari e memorabili della storia del rock e le tastiere di Richard Wright che costruiscono fitte trame intorno a loro. Nick Mason brilla in “Time” con un assolo di batteria abilmente sostenuto dal ticchettio del basso muto di Roger Waters.
“Money” contiene una bassline immediatamente riconoscibile, insieme ai suoni meccanici del registratore di cassa che risuonano al ritmo della canzone.
Il musicista di session Dick Parry contribuisce con un eccellente assolo di sassofono in “Us and Them”, mentre le voci di supporto sono presenti in tutto il disco per creare suoni eterei.
La voce mozzafiato e senza parole di Clare Torry in “The Great Gig in the Sky” è un altro punto di forza, che ha sorprendentemente registrato in un’unica ripresa.
I testi affrontano i temi del conflitto sociale e della malattia mentale.
Nell’inno “Money”, Waters denuncia anche il consumismo e l’avidità.
Ma è la strumentazione ad essere protagonista e le parole spesso si perdono nei densi paesaggi musicali e nelle ondate di effetti in studio.
Questa pietra miliare costituisce un ascolto essenziale per ogni appassionato di musica ed è facilmente adorabile.
Non è, senza motivo, il secondo album più venduto della storia dopo Thriller di Michael Jackson.
Ed per concludere ecco quella che dovrebbe essere la copertina rock più bella di tutti i tempi. Attenendoci ad un sondaggio di Music Radar, in collaborazione con il quotidiano inglese Daily Mail, si tratterebbe di The Dark Side Of The Moon. Quando parliamo di questo lavoro discografico raccontiamo la storia di uno dei maggiori successi dei Pink Floyd. The Dark Side of the Moon Lp33 The Pink Floyd Il disco […]