Il nuovo album ‘Agarthi’ si compone in totale di sette brani inediti, sei brani cantati e un brano strumentale che è la title-track del disco.
Tutte le canzoni sono state scritte da Christian Zecchin ed arrangiate dalla band. Le influenze, di stampo rock e psychedelic rock 70s sono molteplici e riconducibili al periodo d’oro del rock e a formazioni come Allman Brothers Band, Grateful Dead, Santana e Pink Floyd ma, anche, capaci di stringere l’occhio ad alcune atmosfere prog vicine ai Genesis di Peter Gabriel.
Le chitarre di Christian Zecchin e le tastiere di Matteo Bertaiola in primo piano a costruiscono oniriche melodie in una sorta di coinvolgente mantra sonoro, accompagnate da una sezione ritmica che costruisce le giuste atmosfere per la voce del band leader.
Christian Zecchin a proposito del nuovo album dichiara: «Agarthi è un luogo leggendario racchiuso nel centro della Terra, luogo originario dell’umanità. Secondo la leggenda narra che uno degli accessi per Agarthi si trova nel deserto del Gobi, nell’Asia orientale, dove vivrebbe un’altra civiltà, più evoluta. Il titolo ‘Agarhi’ è stato scelto in quanto racchiude un significato legato all’esplorazione del legame con altri luoghi, immaginando carovane che attraversano deserti alla ricerca di un contatto in segno di pace».
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