Suzi Quatro non è stata certo la prima cantante urlatrice nel rock & roll – c’erano molti precursori, da Wanda Jackson e gli Shangri-Las a Grace Slick e Janis Joplin – ma Quatro ha creato un tipo di donna rock & roll che non esisteva, prima di salire sul palco, una che sembrava dura come i ragazzi e che non era solo una cantante ma anche una strumentista, il leader della band che ha fatto del rumore proprio insieme al resto del gruppo. Con la sua tuta in pelle e il grande basso (che sembrava ancora più grande data la sua bassa statura), Quatro creò una nuova e potente immagine per le donne nel rock, una che parlava sia di forza che di sex appeal e così divenne una grande star internazionale negli anni ’70, anche se ci sarebbe voluto un po’ più di tempo prima che fosse riconosciuta negli Stati Uniti come nel Regno Unito. La carriera di Quatro iniziò nell’era garage rock degli anni ’60 con la band Pleasure Seekers, ma divenne una vera star nel 1973 con “Can the Can”, un pezzo di glam rock che ha dato il via a una serie di singoli di successo nel Regno Unito e ha definito il suono del suo lavoro più riconoscibile e famoso. Quatro riuscì finalmente ad avere successo negli Stati Uniti nel 1978 con un singolo più pop, “Stumblin’ In”, ma mentre il suo lavoro futuro avrebbe incluso più generi, dal pop new wave alle melodie dello spettacolo di Broadway, il cuore di Quatro non avrebbe mai perso il suo istinto come rocker e tornó all’hard rock con Back to the Drive del 2006 e No Control del 2019.
Soft-rock, swing, dadaismo e lo stile del cantautore convergono in "Automobili", un concept album peculiare sul passato, il presente e il futuro dell'auto. Gli arrangiamenti molto giocosi e dinamici (sketch jazz vecchio stile, sintetizzatori piovosi, intermezzi a tema TV e passaggi orchestrali in piena regola) sono il contrappunto perfetto per i virtuosismi vocali e le piroette estremamente personali e creative del cantante: la voce continua a passare da uno stile […]