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“RUN”, il primo disco dei NUR

today10 Agosto 2024

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“RUN”

il primo disco dei NUR

RUN è la necessità di abbracciare un’altra prospettiva
RUN è la necessità di fuggire da schemi preconcetti
Il disco è un viaggio senza interruzioni, una corsa in un fitto bosco che improvvisamente diventa il dance floor di un club, per poi tornare nel verde senza mai arrestarsi in nessuna dimensione.


KICK: Prendi un kick, trattalo male, lascia che aspetti il tempo giusto per diventare il protagonista del brano, distorcilo, fallo diventare un basso, inseriscilo in una configurazione ritmica tra il binario e il ternario, questa è KICK.
LOST: Immaginatevi di perdervi nel labirinto di un dancefloor, tra un intricato build up e un drop che vi catapulta in un’altra dimensione, questa è LOST.
PRIDE: il brano più minimal del disco, due sezioni, un lungo build up, caratterizzato dall’assenza di un elemento che funga da basso, che sfocia in un drop il cui elemento portante è un basso ritmico che si arricchisce di un layer di due arpeggiatori dal suono acido: questa è PRIDE.
LAYER: un riff costruito tramite un sequencer, il tappeto ritmico che lo sorregge che cambia e si interscambia passando da un portamento dal sapore cyberwave ad uno riconducibile al breakbeat: questa è LAYER.
RISE: l’unico brano con un cantato del disco. Una voce dal sangue africano rende ancora più desertica l’atmosfera delle strofe, un drop strumentale che funge anche da ritornello che ci porta sul dance floor di un club: questa è RISE.
WOOD: un riff in re minore riproposto con timbri e dinamiche diverse durante tutto il brano, un tessuto ritmico tribal, un basso che resta su un pedale di dominante senza risolvere mai, tensione perenne, questa è WOOD.
SPIRITS: figurazione ritmica di djembe in loop, un riff di basso uguale per tutta la durata della traccia, elementi melodici dei sintetizzatori che si incastrano ritmicamente con il tessuto ritmico sottostante, un fuoco acceso, un rituale in corso, poi il silenzio prima del drop, l’ evocazione, tutto il brano un tono sotto, un lead violento, battiti di mani: questa è SPIRITS.
MINT: cassa dritta, ostinato di Synth che dura dall’inizio alla fine del brano, Climax ritmico e melodico di Brass, Climax ritmico di percussioni, basso presente solo da metà brano, fresco e infestante come la menta, questa è MINT.

DRUM5123: l’ennesima idea di batteria uscita durante una session, da questa però esce un brano, il titolo però non si cambia, batteria tech-house, basso presente solo sui due drop, un’infinità di Layer di synth: questa è DRUM5123.
RUN: un pezzo diverso, ritmo raggaeton per i synth, suoni hardcore per la batteria, una fuga dal convenzionale: questa è RUN.
OUTRO: un muro di pad, una melodia dolce che si ripete per tutto il brano, un climax perenne: questa è OUTRO.
NUR nasce nel 2020 dall’incontro di Andrea Ragnoli e Giacomo Albertelli. I due, legati da un background musicale comune che affonda le radici nel jazz , danno vita a un progetto che esplora il mondo dell’elettronica. La ricerca sonora e sperimentazione tramite i sintetizzatori del pianista e producer Andrea Ragnoli incontra la ricerca ritmica e
percussiva del batterista Giacomo Albertelli. Il risultato è una fusione di suoni che esplora le possibilità timbriche e ritmiche offerte dagli strumenti elettronici, unite alla ricerca delle espressioni più tribali e propulsive del ritmo. Armonie semplici, clavi e melodie ripetitive conducono in un viaggio verso l’essenza degli elementi musicali.


CREDITI
Scritto da Andrea Ragnoli e Giacomo Albertelli
Produzione di Andrea Ragnoli e Giacomo Albertelli
Mix di Andrea Ragnoli
Master di Morgan Bosc di Sound Niccolò Studio

CONTATTI
Spotify: https://bit.ly/4bh9rmG

Instagram: https://bit.ly/3UHodhb

Scritto da: alex

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