I MONTECROCE se hanno mai visto una regola siamo certi non l’abbiano seguita, l’uscita di venerdì 15 Dicembre conta un singolo, “LISBONA”, ed un EP, “CRATERI”, che contiene “Annegare” e “Valvole”.
“LISBONA” e “CRATERI” sono rispettivamente la seconda e la terza dimensione della loro musica. Canzoni crude, senza virtuosismi ma che vogliono raccontare i MONTECROCE direttamente, spontaneamente.
“Lisbona è la canzone che hai cantato con tutta la voce sotto il palco nel centro sociale del tuo quartiere… o alla festa dell’unità di Ravenna. Ascoltala come ti pare, quando ti pare e con chi ti pare ma cantala, cantala male e sempre”.
“Annegare è una canzone che ti fa ondeggiare dolcemente 300 metri sotto il livello del male. È inutile arrabbiarsi stavolta nessuno ti convincerà ad uscirne. Una coccola per chi ha voglia di affogarci dentro”.
“Valvole vuol dire prendere coscienza della gravità, quando affronti i tuoi pensieri e vieni sbattuto su un cratere lunare. È un bordello in nord Europa, dove il piacere è sempre meno duraturo e riconoscersi è sempre più difficile. Un’esperienza sonora che sfonda le barriere del genere: intensa e avvolgente, dolce e rivoluzionaria”.
MONTECROCE è il progetto nato a fine 2022 dall’incontro di Agata, Alessandro, Eugenio e Riccardo.
La fine della post-adolescenza crea lo spazio emotivo e musicale nel quale i membri della band sperimentano liberi dagli stilemi di un genere o di un altro, per approdare ad una sonorità dura ed essenziale.
I testi fortemente figurativi si propongono di dare uno spaccato preciso di un momento vissuto, descrivendone il luogo e le sensazioni nell’unione con la musica. È quindi una scrittura di un “vecchio presente”: una sconfitta, la paura di dover cambiare in un determinato periodo, una scena di discriminazione…
La produzione delle tre dimensioni, “MONTECROCE”, “LISBONA” E “CRATERI”, conclusa a luglio 2023 presenta la forte volontà di seguire una ricerca introspettiva che ha come obiettivo descriversi e specchiarsi nella propria identità; quindi descriverla.
CREDITI
Scritta da Agata Garbin, Alessandro Campice, Eugenio Bellon e Riccardo Cogo
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