La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, celebrata il 25 novembre, è un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema globale che affligge milioni di donne e ragazze. Questa giornata è stata istituita ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 1999, ma la sua origine risale al brutale assassinio delle sorelle Mirabal nella Repubblica Dominicana nel 1960. Le sorelle Patria, Minerva e María Teresa, figlie dei coniugi Mercedes Reyes ed Enrique Mirabal, nacquero e crebbero a Ojo de Agua, all’epoca denominata Provincia di Salcedo, nella Repubblica Dominicana. Vissero la loro gioventù negli anni della dittatura trujillista, una delle più dure dell’America Latina. Quando Trujillo salì al potere, la loro famiglia (come molte altre nel paese) perse quasi totalmente i propri beni, prima nazionalizzati, poi incamerati direttamente dal dittatore nei suoi beni privati. Le sorelle Mirabal decisero negli anni 1950 di impegnarsi con decisione nei confronti della lotta contro la dittatura. Patria Mirabal, la maggiore delle sorelle, contrasse matrimonio nel 1942 con Pedro González Cruz, e dall’unione nacquero quattro figli: Nelson, Noris, Mercedes e Raúl Ernesto. Minerva Mirabal, donna di gran cultura e volontà di ferro, militò nella resistenza antitrujillista dal 1949. Nel 1954 si sposò con Manuel Aurelio Tavares Justo (Manolo) e i due ebbero due figli: Minou e Manolo. Minerva proseguì i suoi studi presso la facoltà di diritto dell’Università di Santo Domingo, laureandosi in diritto nel 1957. María Teresa Mirabal studiò presso la facoltà di ingegneria e architettura di Santo Domingo, ottenendo il titolo di agronomo. Con le sorelle condivise l’impegno per porre fine alla dittatura trujillista. Nel 1958 si sposò con l’ingegnere Leandro Guzmán, con il quale nel 1959 ebbe una figlia, Jacqueline. La ribellione e l’impegno di queste tre giovani donne di fronte alle atrocità del regime presero il via con la costituzione nel 1960 del “Movimento 14 giugno”, sotto la direzione di Manolo Travares Justo, dove prima Minerva e poi anche María Teresa usarono come nome in codice Mariposas (“Farfalle”). Questo gruppo politico clandestino si espanse in tutto il paese, strutturato in nuclei i quali combatterono la dittatura. Nel gennaio del 1960 il movimento venne scoperto dalla polizia segreta di Trujillo, il SIM (Servico de Inteligencia Militar), e i suoi membri vennero perseguiti e incarcerati; tra questi le sorelle Mirabal e i rispettivi mariti. Molti dei prigionieri vennero inviati al carcere di “La 40” (carcere di tortura e morte). Le sorelle vennero liberate alcuni mesi dopo, ma i loro coniugi restarono reclusi. Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, accompagnate dall’autista Rufino de la Cruz, andarono a fare visita ai mariti Manolo e Leandro, trasferiti nel carcere della città di Puerto Plata. L’auto sulla quale viaggiavano le tre sorelle e l’autista venne intercettata e i passeggeri vennero costretti a scendere dal veicolo e condotti in un luogo appartato, una piantagione di canna da zucchero, dove vennero uccisi a bastonate; i loro corpi vennero poi rimessi nel veicolo sul quale stavano viaggiando, che venne fatto precipitare da un dirupo per simulare un incidente. Con la morte delle sorelle Mirabal, Trujillo credette di aver eliminato un problema, ma ciò causò grandi ripercussioni nell’opinione pubblica dominicana (nonostante la censura): molte coscienze si scossero e il movimento culminò con l’assassinio di Trujillo nel 1961. Il 25 novembre in ricordo delle sorelle Mirabal Il colore rosso è diventato il simbolo della giornata, rappresentando il sangue versato dalle vittime e la lotta contro ogni forma di maltrattamento e femminicidio.Le scarpe rosse e le panchine rosse sono spesso utilizzate come simboli visivi per ricordare le vittime e sensibilizzare il pubblico. La panchina rossa: un simbolo importante contro la violenza sulle donne. -  Lo Sbuffo  
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