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LA CARRIERA DI FRANCO CALIFANO

today23 Gennaio 2023 22

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Franco Califano non è stato un semplice cantautore. Tramite i suoi 32 album ha messo a disposizione di tutti la sua poesia e la sua sregolatezza.Il tutto componendo capolavori senza tempo che hanno di fatto raccontato la quotidanità di milioni di persone. Il Califfo (questo era il suo soprannome) ci ha lasciati il 30 marzo 2013. Sulla sua lapide al cimitero di Ardea è stata apposta per sua richiesta la frase “Non escludo il ritorno”, anche titolo della canzone con cui si è presentato in gara al Festival di Sanremo 2005. Nato a Tripoli il 14 settembre 1938 (per via del lavoro del padre, arruolato in Libia per l’Esercito Italiano), Califano cresce a Nocera Inferiore e poi a Roma. Frequenta collegi ecclesiastici per decisione dei suoi genitori, anche se poi – attratto dalla vita notturna – preferisce un corso serale di ragioneria. Già dalla sua adolescenza, il Califfo è affascinato dalla scrittura e segue con passione il suo bisogno di esprimersi tramite la parola. I primi successi di Franco Califano non arrivano come cantante, ma come autore. Tra i suoi primissimi lavori c’è La musica è finita, brano poi interpretato da Ornella Vanoni. Ma c’è anche un’altra prima donna della musica italiana negli inizi di Califano: si tratta di Mina. La tigre di Cremona si affida al Califfo, al tempo autore emergente, per i testi del suo ventiquattresimo album in studio, Amanti di valore, uscito nel 1973. Nello stesso anno, Califano scrive un altro brano che sarebbe poi diventato un classico della musica italiana: Minuetto di Mia Martini.

Franco Califano conosce la grande popolarità nel 1976 quando pubblica il suo album Tutto il resto è noia. Con quel progetto vende oltre un milione di copie e rimane in classifica per 7 settimane. La sua prima volta al Festival di Sanremo arriva nel 1988 con Io (per le strade di quartiere) (nella foto). Parteciperà altre due volte alla kermesse come cantante in gara: nel 1994 con Napoli e nel 2005 con Non escludo il ritorno. Una volta conosciuta la fama, Franco Califano si dedica anche alla recitazione. Dal 1979 in poi, infatti, partecipa ad alcune pellicole come Gardenia, il giustiziere della mala (1979) e il più recente Questa notte è ancora nostra di Genovese e Miniero (2008). Nella foto, insieme a Peppino di Capri. Nel corso della sua carriera, il Califfo ha numerosi problemi giudiziari. Nel 1984, ad esempio, viene arrestato con l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico e traffico di stupefacenti e finisce in carcere nell’ambito di un blitz che coinvolge anche Enzo Tortora. Califano ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento in attività criminali e sia lui che il conduttore sono  assolti perché «il fatto non sussiste».

Se si pensa a Franco Califano, si pensa anche al suo grande amore per le donne. Per tutta la sua vita, infatti, è stato considerato un latin lover senza precedenti. Cinico e romantico, ha dedicato al genere femminile centinaia di canzoni.

Tra i brani più celebri di Franco Califano ci sono Tutto il resto è noiaFijo mioTac…!, La mia libertàIo nun piangoTi perdo e Un tempo piccolo.

Il Califfo è stato anche produttore discografico. Tra le sue scoperte ci sono i Ricchi e Poveri. È stato lui a suggerire loro questo nome. «Siete ricchi di idee e poveri di soldi», pare abbia detto loro. Vero personaggio televisivo, Califano è stato soggetto di molte imitazioni da parte di comici. Primo su tutti Fiorello che lo ha anche ospitato nel suo show Stasera pago io. Negli ultimi anni della sua vita, Franco Califano ha invocato la legge Bacchelli per gli artisti che versano in condizioni di grave indigenza. La sua salute non era per nulla buona, anche a causa della rottura di tre vertebre dopo una caduta dalle scale. Il 18 marzo 2013 si è esibito al Teatro Sistina di Roma. Tre giorni dopo al Club Ueffilo di Gioia del Colle. È morto nove giorni dopo all’età di 74 anni a causa di un attacco cardiaco nella sua villa di Acilia (Roma).

Scritto da: Roberto

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