avete mai sentito il nome Marshall probabilmente lo collegherete ad alcune delle vostre rockstar preferite oppure, chi fra i nostri lettori è un tecnico, un musicista o un esperto del settore riconoscerà in questo nome alcuni dei propri sistemi di amplificazione, nello specifico quelli pensati per le chitarre. In effetti, Jim Marshall è stato un imprenditore britannico fondatore della Marshall Amplification, la più che celebre casa produttrice di amplificatori, il che gli guadagnò una grande fama come pioniere del mondo dell’amplificazione musicale. Per questo motivo, il businessman venne soprannominato The Father of Loud – ovvero, il padre del frastuono – dalle rockstar che bramavano i gioiellini tecnologici prodotti dalla sua azienda.
Tutto iniziò nel 1923 ad Acton, una zona a ovest di Londra dove Marshall nacque in una famiglia di artisti dediti al music-hall. Da bambino, passò gran parte del suo tempo in ospedale per via di una particolare forma di tubercolosi che l’aveva colpito duramente e, per questo stesso motivo, da ragazzo venne esentato dal prendere parte come soldato alla Seconda Guerra Mondiale che già stava devastando l’Europa e il mondo intero. Durante quel periodo così nero, Jim decise di reinventarsi seguendo le orme dei genitori ed esibendosi come cantante e batterista in diversi locali della zona, che stavano soffrendo duramente la mancanza di artisti disponibili dato che gran parte dei civili erano impegnati a combattere al fronte.
Se la sera Marshall riusciva a guadagnare qualcosa esibendosi, di giorno il suo vero lavoro era quello di ingegnere elettrico. Proprio durante alcune dure giornate di lavoro, il futuro imprenditore riuscì a ritagliarsi un po’ di tempo per mettere a punto il suo primissimo sistema di amplificazione da utilizzare con la propria batteria durante le sue frequenti esibizioni. Siccome in periodo di guerra non c’era abbastanza benzina per poter utilizzare le macchine, Marshall raggiungeva spesso i luoghi in cui avrebbe dovuto esibirsi in biciclettacon un piccolo carrellinolegato dietro, nel quale trasportava le diverse parti che componevano la sua batteria e, ovviamente, il suo personalissimo amplificatore.
Quando finalmente la guerra finì, Marshall decise di affiancare al suo ruolo come batterista anche quello di insegnante. Fra i suoi molti allievi figura anche il nome di Mitch Mitchell, il famoso batterista dell’iconico trio The Jimi Hendrix Experience. Così, verso la fine degli anni 50, lavorando duramente sia come musicista che come maestro, Marshall riuscì a mettere da parte un bel gruzzoletto con il quale aprì un negozio di strumenti musicali (principalmente batterie e chitarre) nella capitale inglese. Il negozio attirò molti nomi di spicco della scena musicale britannica e internazionale (parliamo, per esempio, di Ritchie Blackmore, lo storico membro fondatore dei Deep Purple). I più esigenti fra i suoi clienti – soprattutto i chitarristi – si dissero in cerca di un sistema di amplificazione che soddisfasse le loro esigenze ma che nessun produttore sembrava in grado di fornire, qualcosa di più potente dei classici amplificatori che si trovavano in commercio. Ed ecco da dove nacque la grande intuizione di Marshall: vista la sua pregressa esperienza come ingegnere e le sue prove nell’assemblaggio di amplificatori, decise che non avrebbe avuto nulla da perdere se avesse provato ad esaudire i desideri dei suoi clienti. Nacque, così, nel 1962, la Marshall Amplification. Dopo diversi tentativi, l’azienda iniziò a produrre il proprio primo modello di amplificatore, il Marshall JTM45, il cui suono venne soprannominato da Pete Townshend, chitarrista e membro fondatore dei The Who, “Marshall sound“, per il suo carattere del tutto innovativo.
l resto fu storia: con clienti fidelizzati del calibro di Jimmy Page, Eric Clapton e Jimi Hendrix; un riconoscimento ufficiale assegnatoli dalla regina Elisabetta II in persona e l’ingresso nel 1985 nella Rock and Roll Walk of Fame di Hollywood, Jim Marshall ha senza dubbio potuto vivere la sua vita stando certo di aver lasciato un grande segno del suo passaggio sulla terra.
Luca Carboni è nato a Bologna. Nel 1976, a 14 anni, fonda la band Teobaldi Rock, con il ruolo di chitarrista e cantautore. Nel 1980 la band partecipa al festival Bologna Rock 80; l'anno successivo pubblicano il primo e l'ultimo singolo, "LN"/"Odore d'inverno". La strada di Carboni cambiò quando gli Stadio lessero i suoi testi e gli chiesero una canzone per il loro primo album. La canzone è stata intitolata "Navigando controvento" ed […]