Il romanzo di Paola Sbarbada Ferrari tra spunti autobiografici e colori musicali.
Un esordio autorevole, quello di Paola Sbarbada Ferrari (scrittrice benacense di origine mantovana) che è uscita in tutte le librerie italiane con il romanzo “Ilcasolaresull’aia” pubblicato da Gilgamesh Edizioni.
Il libro raccoglie e rielabora momenti ed elementi autobiografici, sviluppando una trama che mescola il passato famigliare – visto come residenza ideale della memoria migliore e determinante per lo slancio verso il tempo a venire – a una vita contrassegnata dal desiderio di cambiamento, dalla consapevolezza del sentirsi liberi e dalla volontà di autoaffermazione, fino alla scoperta di nuove prospettive sentimentali.
In mezzo alle pagine ben scritte, il racconto scivola accompagnato da una vera e propria colonna sonora, dove la musica è il leitmotiv, quasi un magico dispositivo capace di schiudere e coniugare il passato con un futuro prospero e felice.
Figure emblematiche, come nonna Dalila e nonno Ivano scortano la protagonista verso la rivelazione della nuova sé stessa, tra sequenze e flashback quasi cinematografici, tra le note di Puccini e melodie inedite da comporre.
“A volte il passato si ripresenta. Così è per Stella, una donna dei nostri giorni, apparentemente convinta del suo stile di vita. Questo fino a che una serie di incredibili “incontri” con i propri amati nonni, scomparsi molti anni prima, la porteranno a rivalutare la propria esistenza, sino a stravolgerla completamente.”.
Paola Sbarbada Ferrari lavora nel settore della finanza. Musica e lettura l’hanno sempre tenuta per mano, accompagnandola in questo cammino che è la vita e portandola a intraprendere studi di canto e di chitarra. Il casolare sull’aia, romanzo che ha pazientemente costruito, dando vita ai suoi personaggi, smaniosi di farsi conoscere dai lettori, è la sua opera prima.
Per tutta la sua lunga vita, Johann Sebastian Bach espresse le proprie idee in termini puramente musicali. Da sempre riluttante all'idea di scrivere riguardo alle proprie vicende e al proprio lavoro, preferiva che fosse la sua arte a parlare di lui e per lui. Selezionando con cura i pezzi e disponendoli secondo un preciso ordine all'interno di raccolte progettate nel dettaglio, Bach diede vita a un vero e proprio universo, […]