Trombettista, flicornista e musicista jazz italiano (n. Berchidda, Olbia, 1961). Diplomatosi presso il Conservatorio di Cagliari nel 1984, si è affermato rapidamente come uno dei più importanti nomi del jazz contemporaneo a livello internazionale, sia come solista sia all’interno di varie formazioni: il Paolo Fresu Quintet (longevo ensemble fondato nel 1984 e ancora attivo), il duo con F. Di Castri e il Paolo Fresu Angel Quartet (sede di sperimentazioni elettroniche). Il suo stile intriso di atmosfere malinconiche e notturne deve molto a grandi maestri del jazz quali C. Baker, G. Evans e M. Davis; tuttavia nel corso degli anni si è emancipato da questi modelli che in qualche modo contribuivano alla limitazione delle sue possibilità espressive. F. è coinvolto in vari progetti legati alla valorizzazione del repertorio tradizionale sardo e ha all’attivo numerose collaborazioni nell’ambito della musica “colta” (con l’Orchestra Sinfonica della Rai e l’Orchestra dell’Arena di Verona, tra le altre).
Ha svolto un’intensa attività didattica e istituzionale e ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra i quali spicca il premio Django d’Or ricevuto nel 1996 come miglior musicista jazz e nel 2001 come miglior musicista internazionale con l’album Mélos. Nel 2010 ha aperto l’etichetta discografica Tŭk Music; nell’estate del 2011 (in occasione dei suoi cinquant’anni) ha realizzato un tour di cinquanta concerti in Sardegna, affiancato da artisti come L. Einaudi, F. Soriga, G. Testa, U. Caine, S. Benni, D. Rea, P. Turci, E. Rava. Della sua discografia più recente vanno citati gli album Mistico mediterraneo (2011), Nidi di note (2012), Desertico (2013), 30 (2014), Jazzy Christmas (2015) e Eros (con O. Sosa, 2016). Nel 2017 l’artista ha pubblicato il testo autobiografico La musica siamo noi, in cui racconta il suo rapporto con il jazz, e nel 2018 la raccolta di poesie e piccole prose Poesie jazz per cuori curiosi. Nel 2021, in occasione del suo sessantesimo compleanno, l’artista ha pubblicato la riedizione di Heartland e i cd inediti Heroes e The sun on the sea; sono dello stesso anno il saggio La storia del jazz in 50 ritratti e l’album Tango Macondo, realizzato in collaborazione con D. Di Bonaventura e P. Vacca.
Questo libro è un atto d’amore. Per la musica. Per i suoni. Per lo strumento, la tromba, compagno di strada di una vita. Dentro c’è tutto l’universo di un artista sempre più apprezzato e conosciuto sia in Italia sia all’estero. C’è il legame con le radici sarde, i silenzi di una campagna selvaggia rotti dal fruscio delle foglie e dai belati delle pecore. C’è la scoperta della vocazione musicale e il severo tirocinio di un artista. C’è l’incontro con Miles Davis, modello e ispiratore di sempre. E c’è un’idea della musica come esplorazione incessante di paesaggi sonori. La tromba di Fresu ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, le sue incursioni nel pop e nella musica colta hanno contribuito ad aprirle nuove strade, la sua passione e generosità hanno aiutato ad avvicinarla a un pubblico sempre più ampio. Fresu si narra qui con voce semplice e intensa, rivelandoci oltre al musicista il maestro, l’organizzatore culturale, il viaggiatore innamorato dell’Africa e di Parigi, il tessitore di magie, di incontri e di storie.
1970: dal frastuono del Piper al Dark Sound inglese, dal Blues dei neri d'America ai Corrieri Cosmici tedeschi, dai crocevia di ogni follia underground all'energia dirompente del "muro del suono", dalle maschere prog partenopee alla prima intervista con un essere speciale: Franco Battiato. Queste le sincronicità vissute con le tante stelle del Rock incontrate, le epiche interviste a David Bowie a New York e in Italia ai Gentle Giant, a […]