Édith Piaf
Pseudonimo di
Édith Giovanna Gassion (Parigi, 19 dicembre 1915 – Grasse, 10 ottobre 1963), è stata una cantautrice francese.
È stata una prolifica interprete del filone della
chanson, nel periodo dagli anni ’30 agli anni ’60, ed è spesso considerata come la più grande cantautrice francese di tutti i tempi. Nota anche come “
Passerotto“, come veniva soprannominata per la sua statura minuta (passerotto infatti nel francese popolare si dice P
iaf).
Definita anche come “l’ugola insanguinata”, che è appunto quella di un passerotto, la sua voce era caratterizzata da numerose sfumature. In molti casi era lei stessa l’autrice dei testi delle canzoni che interpretava.
Fu lei a lanciare la maggior parte degli artisti che verranno, in seguito, definiti “suoi successori”, tra cui Yves Montand, Charles Aznavour, Eddie Constantine, Norbert Glanzberg, Gilbert Bécaud, Félix Marten, Georges Moustaki e Théo Sarapo.
Malgrado i numerosi eventi negativi che costellarono la sua vita, Piaf viene ricordata come una personalità solare, estroversa, dalle mille sfaccettature, estremamente acculturata e sensibile.
È altresì definita la “mecenate di Parigi”, per le frequentazioni di altissimo livello e le amicizie con i più alti esponenti artistici, letterari, musicali, filosofici e culturali del secolo.
Nel 1944 Edith si innamorò di Yves Montand e lo lanciò nel mondo della canzone, rendendolo famoso. Con Yves Montand la Piaf, oltre a duettare al Moulin Rouge, registrò
C’est merveilleux (“È meraviglioso”), tratta dal film
Étoile sans lumière (“Stella senza luci”), interpretato proprio dai due
chansonniers. Il legame affettivo tra i due, però, si sciolse in breve tempo, poco dopo l’inizio della fama di Yves. Nel 1945 la Piaf cambiò casa discografica ed entrò a far parte della Pathé. Nel 1946 scrisse le parole della celeberrima
La vie en rose, che di lì a poco diventerà l’inno alla nuova vita di una Francia schiacciata dalla guerra.
Il titolo di questa canzone è talmente legato alla figura di Édith Piaf che il regista Olivier Dahan, autore della pellicola vincitrice del premio Oscar sulla tormentata vita della cantante (interpretata da Marion Cotillard), acconsentì a modificare, per le versioni straniere, il titolo del film da
La môme a
La vie en rose. Il tutto appena prima dell’uscita del film (2005) in Francia, che è riportato negli archivi con il nome originale.