Un pezzo che nasce in primis da una
condivisione artistica e umana. Una collaborazione scaturita da sessioni di studio realizzate in presenza, dove i due artisti hanno riportato la musica su quel livello di divertimento, riflessione, studio, confronto e discussione. Un processo che ha visto Myke mettersi anche dietro alla
batteria, dove un
giro di basso si incrocia tra un campionamento tagliato e una serie di
scratch. Così è nata la spina dorsale di questo pezzo, quando Danno è entrato a gamba tesa con questo concetto del “supermercato delle dittature”.
Il brano si apre subito con il ritornello come se fosse un richiamo della natura, per poi entrare subito nel groove incalzante tra il breakbeat ed il rock, i suoni tagliati ed incastrati maniacalmente, le citazioni, con le
chitarre elettriche di Svedonio che rendono il tutto un ibrido a doppia carburazione, pur mantenendo un arrangiamento canonico.
Una
produzione electro rock, incornicia le barre di Danno che propongono all’ascoltatore un vero e proprio stimolo a pensare.
Beat, scratch e chitarre distorte, si mescolano alle strofe e ai ritornelli con la testa che non può stare ferma. Contenuto ed estetica maniacale del suono si fondono in un connubio esplosivo e singolare. Un grido di allarme per risvegliare le coscienze di una società intossicata da false verità, che tende sempre di più verso il totalitarismo.
Tutto il progetto grafico è curato da un maestro della matita, Alessio Tex Tommasetti, fondatore dello studio D’Arc e ambassador di Wacom.
“Il supermercato delle dittature” anticipa il
nuovo album di DJ Myke di prossima pubblicazione.