Derive Valvolari
La città non dorme mai
Il nuovo brano estrapolato dal primo EP “Derive”
Ad un anno di distanza dal primo singolo, esce il nuovo ed anche il primo brano estrapolato dall’EP di prossima uscita “Derive”, del duo pistoiese “Derive Valvolari” formato dai fratelli italo-americani Joseph e Marco Danny Palumbo.
“La città non dorme mai”, questo il titolo del nuovo singolo, è un brano pop-rock dal sapore popolare, autentico, in cui è facile ritrovarsi, o ritrovare anche solo un frammento di vita di ognuno di noi.
<<Ci aggrappiamo talmente all’idea dell’amore da non vedere le persone per come a volte sono realmente. Il pensiero di una storia finita diventa devastante: un tormento che tiene svegli; un’insana ossessione. Sarà poi vero che col tempo si dimentica?>>
Questa città non dorme mai
O sono io che sono solo un coglione?
A vederti per chi non sei stata mai
Un sogno, un’illusione o un falso d’autore
Derive Valvolari nasce a Pistoia. Tutto ruota intorno ai fratelli italo americani Joseph e Marco Danny Palumbo, che portano con se’ tutto il background e il vissuto del rock “made in U.S.A.”.
I due vantano una proficua e pluriennale esperienze nell’attivita “live” con performance in tutta l’alta toscana, fino alla brusca interruzione a causa del COVID.
Joseph (chitarra), riprendendo i fili di un precedente progetto di inediti, si chiude a comporre per mesi nel suo home-studio, per uscirne solo un anno dopo con una trentina di brani.
A febbraio del 2023, in totale auto produzione, esce il primo singolo “Bella e Immorale”: un brano con sonoritaÌ€ aspre e taglienti, che strizzano l’occhio al Punk, pur mantenendosi melodicamente molto Pop.
In questo periodo i fratelli conoscono il producer Pietro Foresti, con il quale decidono di sviluppare ulteriormente il progetto, producendo altri cinque brani che andranno a far parte del primo EP intitolato “Derive”.
Nei brani si sentono le influenze dei grandi del Rock: Stones, Zeppelin, U2, Beatles.
Joseph ribadisce che “fondamentale” eÌ€ stato l’ascolto del maestro “Keith Richards” per quanto riguarda il guitar work dell’album mentre, per quanto riguarda i testi, i due oltre ad attingere alla tradizione dei Folk Singers americani, hanno metabolizzato bene la lezione dei grandi cantautori nostrani.
Sicuramente una grande attenzione è data alla parte melodica, a sottolineare una naturale predisposizione verso generi più Pop.
I testi, spesso ironici e taglienti, sono uno sguardo critico sulla nostra società; un invito a vivere più leggeri e a liberarsi del peso delle sovrastrutture e degli schemi preconfezionati.