Immagina di camminare per le vie di Milano, un po’ di pioggerellina autunnale, sneakers ai piedi, e nei tuoi auricolari esplode la voce di Fausto Lama e California, i Coma_Cose. Cosa succede? Senti subito che qualcosa vibra nel cuore. Ma non sono solo i bassi elettronici, è quella sensazione di “wow, questi mi capiscono”. Perché i Coma_Cose sono un duo musicale che ha trasformato l’ansia da millennial e i sogni infranti in arte. E ci riescono con stile.
Fausto, ex commesso di un negozio di dischi (quindi già abbastanza cool di per sé), e California, ex addetta postale (che fa sembrare figo anche ricevere le bollette), si sono incontrati in quel magico spazio che si trova tra un caffè troppo costoso e un tram notturno in ritardo. La loro musica è un mix di rap, elettronica e indie, come se fossi intrappolato in una serata chill con Spotify che non smette di scoprire gemme nascoste. Non sanno cosa sia il mainstream, e se lo sanno, se ne fregano.
I testi dei Coma_Cose sono praticamente un manuale per capire la vita urbana moderna. Parliamo di storie d’amore complicate come quella volta che hai chiesto a Siri di ordinarti una pizza e lei ti ha prenotato un volo per Madrid. Con versi come “Dentro la testa ho più città che pensieri” ti fanno sentire capito, tipo che hai anche tu quella stessa confusione, ma detta con una poesia che fa sembrare tutto più figo.
Musicalmente, la loro roba spazia da ritmi che ti fanno muovere la testa come se fossi al party più alternativo della tua vita, a ballate da ascoltare quando sei seduto su un marciapiede a chiederti perché l’universo non ti abbia ancora dato una svolta. Fausto sussurra come il tipo che ha una teoria complessa su come il vinile sia ancora meglio dello streaming, mentre California ti porta direttamente al centro del tuo personale dramma esistenziale con una voce dolce, ma con quel tocco di “mi sono appena svegliata e già sono stanca della vita”.
Sono diventati famosi con canzoni che raccontano l’Italia contemporanea con un tocco di malinconia e voglia di riscatto, ma sempre con stile. Ascoltarli è come fare un giro in bici al tramonto: un po’ nostalgico, un po’ elettrizzante, ma sempre, sempre bellissimo.