Cherilyn Sarkisian LaPierre è nata a El Centro, in California, il 20 maggio 1946 sotto il segno del Toro. Figlia di un rifugiato armeno e di un’aspirante attrice modella, dopo il divorzio dei genitori resta a vivere con la madre. Complice un incontro casuale con Salvatore Bono, Cher inizia a 16 anni la sua carriera da cantante, inizialmente come corista. Dopo aver partecipato al Festival di Sanremo nel 1965 in coppia con Sonny Bono e insieme a Nico Fidenco, inizia a lanciare una serie di lavori in esclusiva per l’Italia. Ma il vero successo arriva con il singolo I Got You Babe, che riesce a entrare al numero 1 nella classifica britannica, scavalcando mostri sacri come i Beatles e i Rolling Stones. Proprio in questo momento di successo, decide di lanciare una carriera solista. Debutta con l’album All I Really Want to Do, ma inizia ad avere un grande riscontro in termini di vendite con il successivo The Sonny Side of Chér e poi con il terzo, Chér. In questi anni, complice il suo look con lunghi capelli neri e trucco pesantissimo, la cantante diventa una vera icona per la cultura hippy.Sul finire degli anni Sessanta, in conseguenza di alcune difficoltà nella carriera musicale, viene introdotta da Sonny nel mondo del cinema. Negli anni Settanta, però, la coppia si rilancia attraverso una serie di show televisivi, e riesce a ridare slancio anche alla propria avventura in musica, raggiungendo di nuovo la top ten Billboard con diversi album, tra cui Dark Lady:Verso la metà del decennio, dopo la rottura del connubio con Bono, Cher si dà a una serie di dischi sperimentali che non ottengono però il successo sperato.
A inizio anni Ottanta prova una svolta punk-new wave, ma non riesce ancora a trovare la propria strada. Decide dunque di rituffarsi nella recitazione: mai scelta fu più corretta. Dopo essersi rilanciata sul palco di Broadway, approda a Hollywood e conquista un riconoscimento dopo l’altro grazie alla partecipazione a pellicole di successo come Silkwood e Dietro la maschera.Ritorna alla musica nella seconda metà del decennio con un disco AOR, Cher. Stavolta, grazie anche all’aiuto di autori e musicisti quali Jon Bon Jovi, Richie Sambora, Desmond Child e Michael Bolton. Rilanciata da questo disco, nel 1989 pubblica Heart of Stone, ottenendo un nuovo successo in termini di vendite, anche grazie ad alcune scelte ritenute scandalose per l’epoca. Di seguito il video del singolo più famoso tratto da questo album, If I Could Turn Back Time.Negli anni Novanta si divide tra apparizioni cinematografiche e nuovi dischi e tour. In questo decennio raggiunge un successo ancora più forte in tutto il mondo grazie alla canzone Believe, uscita nel 1998. Si tratta del primo singolo estratto dall’omonimo album, e le permette di raggiungere il numero uno in numerose classifiche mondiali. Anche in Italia Believeha un successo straordinario. Non a caso, nel 1999 Cher torna a Sanremo come ospite internazionale. Con questa super hit, conquista anche il suo primo Grammy, nella categoria Miglior canzone dance.Dopo l’exploit di Believe, Cher si gode negli anni Duemila una fama tale da permetterle di dedicarsi a progetti musicali e cinematografici di vario genere, senza veder intaccata la sua aura di icona immortale.
Lionel Richie
Lionel Brockman Richie Jr. è nato a Tuskegee, in Alabama, il 20 giugno 1949 sotto il segno dei Gemelli. Dopo alcuni anni nella città natale, si trasferisce durante l’adolescenza nell’Illinois.
Lionel Brockman Richie Jr. è nato a Tuskegee, in Alabama, il 20 giugno 1949 sotto il segno dei Gemelli. Dopo alcuni anni nella città natale, si trasferisce durante l’adolescenza nell’Illinois.
La storia musicale di Lionel decolla però quando, nel 1982, debutta con l’eponimo album solista, con cui riesce a issarsi fino alla terza posizione nella classifica statunitense. Con il seguente Can’t Slow Down vince addirittura due Grammy, tra cui quello di album dell’anno. D’altronde, è proprio in questo disco che è contenuta quella che è ancora oggi la sua hit più famosa: All Night Long.
Forte di questo straordinario successo, nel 1986 Richie pubblica un altro album, Dancing on the Ceiling, e si conferma uno dei talenti più amati degli anni Ottanta. Nello stesso anno conquista anche l’Oscar per la miglior canzone originale con Say You, Say Me, scritta per il film Il sole a mezzanotte.
Negli anni Novanta, dopo la morte del padre, Lionel decide però di tirare il freno e inizia a lavorare con minor assiduità. Dopo una pausa di quattro anni, torna sulle scene nel 1996 con Louder Than Words, ma il treno del grande successo mainstream sembra ormai perso.
Continua comunque a pubblicare musica per tutti gli anni Duemila, provando anche generi diversi. Nel 2012, ad esempio, con il suo decimo album svolta verso la musica country, omaggiando la sua città natale con Tuskegee. Con questo disco torna ad ottenere un grande successo negli Stati Uniti, arrivando alla certificazione di platino.
Cosa fa oggi Lionel Richie? È ancora un cantautore attivo e molto stimato, anche se in molti continuano ad associarlo solo alla sua indimenticabile All Night Long. Ma si sa, è la ‘maledizione’ di chi riesce a lanciare brani immortali che si legano indissolubilmente al nome del proprio creatore. E di certo è una bella ‘maledizione’ che in molti invidiano.
Alphaville
Gli Alphaville sono stati una delle poche band tedesche ad ottenere un così grande successo agli inizi degli anni 80, assieme a loro ricordiamo anche i Boney M. e il gruppo Nena. La band infatti è originaria di Munster, una cittadina della Germania Ovest, ed è composta originariamente da Marian Gold alla voce e dai due musicisti Bernhard Lloyd e Frank Mertens. Beh, il gruppo di oggi su questa idea ha creato una canzone che ancora tutti oggi ricordano, Forever Young, e la band è quella degli Alphaville, che raggiunse un notevole successo negli anni Ottanta grazie ad alcuni singoli entrati a pieno diritto nella storia della musica
Sempre nel 1984 esce il primo album “Forever Young”, dove oltre a Big in Japan troviamo Sound Like a Melody e la title track Forever Young: i due singoli ebbero un enorme successo commerciale in Europa; in USA la cantante Laura Braningan ne realizzò una cover, ma gli Alphaville furono più veloci e pubblicarono il singolo anche negli Stati Uniti, dove le vendite furono comunque minori che nel vecchio continente.
Questi brani appartengono a tutti gli effetti alla storia del sinth-pop: soprattutto Forever Young viene suonata nei locali, magari in versioni remixate, ma i suoi suoni sono ancora attualissimi.
Dopo la sbornia dei grandi eventi estivi - che ha dimostrato la grande voglia di musica dal vivo e ha riportato in Italia le grandi star internazionali alla fine di due stagioni martoriate dal covid -, è tempo di cominciare a guardare ai tour indoor, senza dimenticare gli ultimi sprazzi di concerti all'aperto di fine estate. A chiudere la stagione calda a Roma ci pensa Renato Zero al Circo Massimo […]