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LIBRI – Consigliato da ZpZMHz: La mia musica. Quella che ascolto, quella che suono, quella che vi consiglio (Frida Bollani Magoni)

today22 Ottobre 2024

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«La musica è molto di più di una successione di note: è un linguaggio che dialoga con le nostre identità.»

Che cos’è la musica? Per Frida, da sempre immersa nel mondo dei suoni, è molto più di una passione. Presenza fissa e compagna fedele, è diventata nel tempo la cifra della sua vita, un filtro per leggere il mondo: «È la mia essenza più profonda, è ciò che sono». A due anni aveva già le mani sul pianoforte, a cinque era capace di suonare a orecchio e adesso che ne ha venti è un’artista di successo. Curiosa, determinata, appassionata: queste pagine sono un omaggio alla musica, che è per lei un ponte tra le persone, un dialogo che non conosce barriere. Nel suo caso, neanche l’ipovisione ha rappresentato un ostacolo: «Anzi, ascoltare e suonare è stato un aiuto nella crescita. Usare le orecchie al posto degli occhi, le note al posto dei colori è stato fondamentale nel mio rapporto con il mondo». Con uno sguardo giovane eppure lucidissimo, Frida ci racconta la sua formazione musicale, le prime esperienze, il rapporto con il pubblico, il concetto di «genere» e la sua evoluzione, il legame quasi viscerale con i suoni. Aneddoti, consigli musicali (e non), un racconto che dal personale si allarga all’universale: questo libro è una piccola storia della musica, l’arte inclusiva per eccellenza.

Frida Bollani Magoni ha 20 anni ed è la figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni. Diplomata al liceo musicale di Pisa. Ha pubblicato un album, ha all’attivo diverse collaborazioni a eventi importanti e trasmissioni televisive e ora ha pubblicato il suo libro “La Mia  Musica“. E’ una persona speciale, ha la grazia di Campanellino (la fatina di Peter Pan) e una determinazione di acciaio, che la porta a sfidarsi continuamente. Nonostante gli ostacoli creati dall’amaurosi congenita di Leber la malattia genetica agli occhi che non le permette di vedere i colori, ma solo luci e ombre in bianco e nero.

Racconta se stessa e il libro al Corriere della Sera: “A due anni mia mamma mi metteva al pianoforte e mi spiegava le note della tastiera”. Una certezza: “Io non voglio essere come i miei genitori o superarli, io voglio essere me stessa. Però da mio padre forse ho preso lo stile pianistico, tutto suo: solo una volta l’ho scambiato con Chick Corea, infatti è bellissimo quando suonano insieme. Da mia madre ho imparato tanti trucchi del mestiere, come stare sul palco, fare una bella scaletta o il sound check”.

Due genitori e una vita immersa nella musica, a soli 3 anni Frida ha capito di avere l’orecchio assoluto: “Se ne accorse mia madre. Le avevo chiesto di cantarmi un Mi mentre stava guidando e non riuscì a trovare la nota, che invece cantai io. Lei la registrò e la fece sentire al suo contrabbassista, Ferruccio Spinetti, che confermò”. Ma non è stato solo un ‘dono’, questo, perché Frida racconta che a scuola veniva “un po’ bullizzata: quando qualcuno ha un talento particolare, gli altri lo devono mettere alla prova, un po’ di invidia c’è sempre, no? Ora lo faccio in automatico”.

Per la giovane e talentuosa musicista la musica ha dei colori che cambiano “a seconda delle sensazioni che trasmette” e quando le viene chiesto se affronterebbe un intervento rischioso per riavere la vista, risponde: “Su questo la mia opinione è cambiata nel tempo. Ho una malattia genetica e ci sono pochissime persone nel mondo con un gene identico al mio, quindi trovare una cura non sarà facile. Ma anche fatto l’intervento, servirebbe una lunga riabilitazione. Però chi lo sa. A Londra stanno facendo ricerca. Non vorrei fare la cavia, però se ci fosse una terapia le darei una possibilità”.

La tecnologia, la aiuta? “C’è chi usa Alexa, io uso Google Home. A Milano potevo accendere e spegnere lo scaldabagno quando volevo. Però quelle sono cose che vengono dopo: prima c’è la conoscenza dei tuoi spazi e poi i trucchi per fare le cose, come cucinare, io amo fare le torte. Questo non mi impedisce di sbattere sulle porte“. Tra dieci anni, quando sarà ancora giovanissima, Frida si immagina “musicista, viaggiatrice, produttrice musicale, nomade e casalinga allo stesso tempo. E mamma”.

 

Pubblicato a ottobre 2024. Pagine 160. Editore Piemme.

 

 

 

 

 

 

 

Scritto da: Enrico

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